Bernardo Bellotto nel 1745 lavora a Torino alla corte di Carlo Emanuele III. L'immagine del Bastion Verde raffigurata qui in alto, dalla parte del fossato, è significativa per la descrizione delle maestranze all'opera lungo il muro. Le impalcature, le passerelle, le pratiche, le carriole, la fosse della sabbia e della calce, ma anche gli operai all'opera costituiscono gli elementi di una descrizione organica in cui il fondale delle dimore auliche, che fanno capolino dagli spalti, diviene meramente accessorio. E' un manuale di costruzioni scritto in un nuovo linguaggio.
Un altro esempio lo è "La Kreuzkirche" dove sono descritte con l'attenzione di chi si preoccupa di evidenziare i particolari delle murature in mattoni, come di quelle in pietra, le tipologie degli intonaci, come quelle delle incrostazioni di muffe e licheni.
Quando nel 1763 le artiglierie prussiane sventrarono la Kreuzkirche, la sezione trasversale della chiesa distrutta, il mucchio di macerie ai piedi, le scale issate e i tecnici all'opera per rilevare i danni subiti sono lo spunto per un nuovo dipinto che permette di dare una lezione di tecnica delle costruzioni formidabile.Vi si possono leggere gli spessori dei muri portanti le volte e le controvolte, le rampe delle scale, gli aggetti.
Fonti:
Storia delle Macchine di Vittorio Marchis p.189
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